Mongolia: cenni generali e storici
La Mongolia è vasta quasi cinque volte l’Italia e la maggior parte del territorio è situata a quote piuttosto elevate, con un’altezza media di circa1600 metri e poche aree coltivabili. La popolazione di circa 2,4 milioni si disperde con una densità di solo 1,3 abitanti per chilometro quadrato; la matrice culturale dei mongoli è tipicamente nomadica e nei contenuti abbina tratti di sciamanesimo alla sofisticazione del buddismo tibetano. L’ambiente naturale presenta quattro aree principali: a nord il territorio della taiga, dei grandi laghi e delle foreste di conifere, a ovest i monti dell'Altai, dal centro ad est le steppe e la regione degli altopiani, mentre il sud è il regno del deserto del Gobi.
Le origini della Mongolia secondo le fonti storiche si individuano nella presenza di tribù di stirpe unna a partire dal V secolo e di stirpe turca dal VII secolo. Nel XII secolo la figura mitica di Gengis Khan porta all’unificazione territoriale e sono di questo periodo le più antiche testimonianze documentate. La massima espansione dell’impero mongolo giunse al Mar Giallo ad est ed alla piana del Danubio ad ovest, grazie alla capacità combattiva degli indomabili guerrieri nomadi mongoli, abilissimi cavalieri che seppero adottare strategie razionali ed equipaggiamenti efficienti.
L’occupazione sovietica nel secolo scorso è stata devastante, sia per il tentativo di rendere sedentaria una popolazione storicamente nomadica, sia per la furibonda repressione culturale: al tempo dell’instaurazione del regime sovietico nel 1921 circa 100.000 monaci vivevano in 700 monasteri, ma nei decenni successivi le cerimonie furono dichiarate fuorilegge ed i luoghi di culto furono inizialmente chiusi e poi quasi tutti distrutti. Furono risparmiati solo alcuni dei monasteri principali ed oggi in tutta la Mongolia se ne contano solo una ventina. La libertà di culto è stata reintrodotta solo dal 1990 e da allora l’antico legame con il buddismo tibetano si va rinsaldando; sono attivi anche missionari cristiani appartenenti in maggioranza a chiese minori nordamericane a caccia di conversioni.
Oggi la Mongolia è in fase di espansione economica sotto la spinta delle immense risorse minerarie, con una distribuzione del benessere fortemente disuguale; quando si lascia la capitale si trovano solo alcuni insediamenti urbani industrializzati fondati durante l’impero sovietico del dopoguerra dove vi sono strutture educative e sanitarie. Il sostentamento della popolazione nomadica è costituito dall’allevamento di animali quali cammelli, yak, cavalli, pecore e capre; la maggioranza dei nomadi vive nelle gher, le tipiche tende mongole.
La regione di Bayan Ulgii
La regione mongola di Bayan Ulgyi offre una grande varietà ambientale ed è coronata dalla catena dei monti Altai, che distano 2000 chilometri da Ulaanbaatar e formano il confine naturale con la Russia e il Kazakistan a dominio cinese. Qui si trova la vetta più alta della Mongolia, l’Huiten Uul (4373 mt), che fa parte delle cinque cime del Tavan Bogd (letteralmente, "i cinque illuminati"), un’area che forma il confine tra i tre paesi; la cima più alta è il monte Belukha (4506 mt), posizionato oltre il confine negli Altai russi. Sparsi tra questi stupendi monti si trovano una ventina di grandi ghiacciai, tra cui il Potanina è il più esteso. Una delle aree più belle è il parco nazionale di Altai Tavan Bogd, che si estende tra la Mongolia e il confine cinese, e raccoglie numerosi laghi tra cui l’Hoton, il Dayan Nuur e il Tolbo. Gli abitanti sono in maggioranza kazaki, di religione musulmana e di lingua turca; hanno iniziato a trasferirsi in queste aree verso il 1840 per pascolare pecore e capre nel periodo estivo e all’inizio del secolo scorso hanno cominciato a stabilirsi permanentemente nella regione. La lingua utilizzata è il kazako, anche se la maggior parte delle persone sono bilingue e parlano anche il mongolo. I kazaki della Mongolia sono rimasti isolati e conservano tradizioni millenarie andate ormai perdute nella loro terra d’origine. La moschea di Ulgyi dopo la caduta del socialismo è stata riaperta e il pellegrinaggio alla Mecca ha ripreso, ma la religione viene vissuta in modo aperto e tollerante: le donne non devono usare il velo e gli uomini amano consumare alcolici. Dopo il 1990 a molti kazaki mongoli è stato permesso di migrare verso il Kazakistan e la Turchia, con un considerevole flusso di persone durato alcuni anni, e ci sono state lunghe trattative tra Kazakistan e Mongolia per permettere ai kazaki mongoli di avere la doppia cittadinanza, risolta per ora con il permesso a loro concesso di entrare in Kazakistan senza visto. Questa parte della Mongolia, anche perché dista un lungo viaggio di quattro giorni da Ulaanbaatar, ha maggiori contatti con le regioni confinanti russe e cinesi. La popolazione si dedica soprattutto alla pastorizia transumante; durante l’inverno si rifugia in villaggi riparati all’interno di valli profonde utilizzando case di legno, per migrare poi in estate verso i pascoli di montagna. Questi pastori utilizzano delle tende molto simili alle grandi gher mongole, con alcune differenze che le rendono tipiche e affascinati.
Il Festival delle aquile
La caccia con le aquile è un'attività che viene praticata da millenni dai nomadi kazaki alla fine dell’estate. I cacciatori, provenienti da tutti gli angoli della regione del Bayan Ulgyi, si ritrovano una volta all'anno per partecipare ad un’emozionante gara di caccia a cavallo utilizzando solo maestose aquile reali tenute su di un braccio protetto da un enorme guanto e sostenuto da un bastone che poggia sulla sella del cavallo.
L'aquila reale (Aquila Chrysaetos) raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm e l’apertura alare può raggiungere i 2,30 mt, mentre il suo peso arriva fino a 6 - 7 kg. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine, che dai cacciatori kazaki sono preferite agli esemplari maschi. Cacciano in prevalenza volpi, ma anche marmotte e a volte lupi. Il becco è robusto e ricurvo, le zampe sono forti e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi ed affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un'unghia più lunga che trafigge le prede. L’aquila è dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell'uomo con un campo visivo di 300 gradi. Il piumaggio è di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". L'addestramento di questi uccelli, che vengono catturati da piccoli, è lungo e impegnativo e il cacciatore lo inizia utilizzando come prede delle pelli di animali. Il rapace viene legato ad una corda e quando afferra la pelle gettata nelle sue vicinanze viene premiato con un pezzo di carne, che sarà sempre più consistente man mano che l’uccello perfeziona la propria abilità nell’artigliare la preda. Il rapporto che si viene a creare tra l’uomo e l’animale è molto stretto e dura fino a quando il rapace non viene liberato al compimento del decimo anno di vita.
Poiché le aquile cacciano in prevalenza volpi, la caccia si svolge quando la Mongolia si ammanta di bianco, e le pellicce sono migliori. Gli uccelli vengono tenuti bendati con un cappuccio, fino a quando il cacciatore avvista una preda: l’aquila viene lanciata in aria e s’innalza in cielo per poi fiondarsi in picchiata. Questa gara è una vera e propria sfida di abilità e velocità dove alla fine viene eletto il cacciatore con l'aquila più precisa. Oggi nel Bayan Ulgyi sono rimasti circa 450 cacciatori tradizionali e questo evento è importante anche perché e l’ultima occasione d’incontro collettivo prima della calata del freddo inverno. A contorno del contesto venatorio vengono celebrate feste con danze e canti tradizionali.
Clima e attrezzatura
Il clima a settembre è mediamente piuttosto secco e le temperature previste sono tra i 5 e i 15 gradi, con possibili punte minime notturne al di sotto dello zero. Prevedere un abbigliamento resistente ad acqua e vento, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. Si ricorda che il clima in questa terra è sempre imprevedibile e incline a repentini cambiamenti, da giorni caldi di sole si può passare a nevicate improvvise.
La Repubblica di Buriazia è una Repubblica della Federazione Russa situata nella regione centro-meridionale della Siberia, lungo la costa orientale del lago Bajkal.
Fuso orario
La Buriazia è compresa nel fuso orario di Irkutsk (IRKT). La differenza rispetto all'UTC è +0800 (IRKT).
Clima
Temperatura media annua: -1,6 °C
Temperatura media a gennaio: -22 °C
Temperatura media a luglio: +18 °C
Precipitazioni medie annue: 244 mm
Evoluzione demografica
Oltre 100 nazionalità e gruppi etnici abitano la Buriazia, tra cui russi (69,9%), buriati (24%), ucraini (2,2%), tartari (1%), e bielorussi (0,5%)
Religione
Il Buddhismo tibetano (Buddhismo Vajrayana), lo sciamanesimo, e il cristianesimo ortodosso sono le religioni più diffuse.
Politica
La costituzione della repubblica è stata adottata il 22 febbraio 1994. Il capo del governo in Buriazia è il Governatore della Repubblica, che viene eletto con un mandato di quattro anni.
L'attuale Governatore della Repubblica è Vyacheslav Nagovitsyn dal maggio 2012.
Al 2006 il presidente è Leonid Vasilevic Potapov, che è stato eletto il 1º luglio 1994, rieletto nel 1998 (con il 63,25% dei voti), e nuovamente rieletto il 23 giugno 2002 (con oltre il 67% dei voti). Prima dell'elezione Potapov era il presidente del Soviet Supremo della Repubblica, il più alto incarico dell'epoca.
Il parlamento della Repubblica è il Khural del Popolo, eletto ogni quattro anni e composto da 65 deputati.
Economia
L'economia della repubblica buriata è legata a importanti prodotti agricoli e commerciali tra cui grano, verdure, patate, legna, pelli, grafite e tessili. Pesca, caccia, allevamento di animali da pelliccia, allevamento di pecore e bovini, attività mineraria, ingegneria e industria alimentare sono altri importanti settori economici.
Storia
L'area della moderna Buriazia venne colonizzata per la prima volta nel XVII secolo da russi in cerca di pellicce e oro. I primi a stabilirsi nell'area furono gli Evenchi e poi i Mongoli Buriati. Ulan Ude fu fondata nel 1666 dai cosacchi come fortezza a difesa di Udinskoye. Grazie alla favorevole posizione geografica si sviluppò come un importante centro di commercio tra l'ovest e l'est della Russia, la Cina e la Mongolia e a partire dal 1690 divenne il centro amministrativo della regione del Transbaikal. Nel 1920 vi venne fondata la Repubblica dell'Estremo Oriente.
Nel 1775 era conosciuta come Udinsk e nel 1783 le veniva conferito lo stato di città col nome di Verkhneudinsk. Nel 1878 la città venne quasi completamente ricostruita a seguito di un devastante rogo. Nel 1900 viene raggiunta dalla ferrovia Transiberiana che ne causa un'esplosione demografica. Nel 1955 viene poi inaugurata la ferrovia Transmongolica che collega Ulan-Ude a Ulan Bator in Mongolia e alla rete cinese. La popolazione che era di appena 3500 anime nel 1880 raggiunge le 126.000 nel 1939 e le 174.000 nel 1959 e vede lo sviluppo di un importante polo industriale che accoglie fabbriche di locomotori e automobili, vetrerie, raffinerie di zucchero, opifici tessili, stabilimenti di conserve alimentari.
A partire dal 6 Aprile 1920 Verkhneudinsk è la capitale della Repubblica dell'Estremo Oriente, conosciuta anche come Repubblica di Cita. Sarà uno stato indipendente sino al Novembre 1922 e prenderà il nome definitivo di Ulan-Ude il 27 Luglio 1934. Tra il 1917 e il 1924 sarà teatro di scontri durante la guerra civile russa.
Baikal
Il Baikal è irripetibile e favoloso! La stupefacente limpidezza e trasparenza delle sue acque smeraldo-verdine, la severa bellezza delle rive suscita un’impressione indelebile. Il lago Baikal è chiamato la «perla della Siberia». E’ il lago più profondo al mondo ed il suo bacino è di 3,15 milioni di ettari. Il lago Baikal si trova nella parte sud-orientale della Siberia, in mezzo a sconfinate distese innevate, dove si è conservata la natura primordiale, un’acqua ed una fauna unici al mondo. Questo è il più profondo lago del mondo (1637 m), ed è il deposito del 20% delle acque dolci del mondo.
Clima:
Il clima è nettamente continentale, con notevoli escursioni di temperatura durante la giornata. L'intensità della radiazione solare è molto alta e durante poche ore di permanenza all'aria aperta si può rimanere ustionati senza accorgersene. Tuttavia, grazie alla vicinanza all'acqua vi è molto vento. La temperatura nei diversi mesi estivi varia tra i 10 ed i 22 gradi C.