Allungata per 82500 kmq nella parte occidentale, la bellissima provincia di Zavkhan confina con la Russia a nord e sei province della Mongolia a est, sud e ovest. La provincia è una delle prime cinque fondate nel 1923 nella formazione delle moderne unità amministrative mongole. La città di Uliastai è il centro di Zavkhan e dista 1.021 km da Ulan Bator. L'attuale popolazione della provincia è di circa 70 mila, il 65% dei quali sono pastori nomadi. La popolazione è costituita principalmente da un unico gruppo etnico Khalkha, con un piccolo numero di persone Sartuul con un interessante background storico. Gli Zavkhaner sono orgogliosi di essere la casa di otto dei monaci illuminati del buddhismo mongolo, e i primi due presidenti della Mongolia erano entrambi di Zavkhan.
Le caratteristiche del paesaggio di Zavkhan sono una combinazione spettacolarmente bella di montagne Khangai innevate (il punto più alto del Monte Otgontenger 4.031 m è nel Distretto di Otgon), foresta verde lussureggiante, laghi e fiumi cristallini (ricchi di pesci), steppa aperta e persino dune di sabbia in alcune parti. Inoltre ci sono abbondanti sorgenti termali naturali, che si ritiene curino varie malattie. Indubbiamente, Zavkhan offre uno scenario incredibile ovunque e vede una grande prospettiva per lo sviluppo di vari prodotti di avventura e turismo culturale tra cui equitazione, trekking in montagna, pesca ecc.
Le principali attrazioni di Zavkhan sono il Monte Otgontenger, le dune di sabbia di Mongol Els, Nariin Gol (dune di sabbia dell'oasi di Nariin), il lago Khar, Senjit Khad (Hoop Rock), il fiume Zavkhan, i monti Bulnai, i monti Tarvagatai, il lago Telmen, il lago Oigon e molti altri.
Il periodo migliore per visitare Zavkhan è quando il clima è più mite, dai primi di giugno fino a metà settembre. La temperatura media estiva è di 22 C durante il giorno. Il Distretto di Tosontsengel è uno dei luoghi più freddi della Mongolia una volta ha stabilito il record di -55 C a gennaio. Se ami gli inverni e non ti dispiace sperimentare il freddo, Zavkhan è la destinazione perfetta per il tuo viaggio invernale!
Tutti i centri distrettuali offrono un motel o due (nessuna doccia calda disponibile in molti), e a Uliastai ci sono diversi hotel locali con servizi. Alcuni campi Gher operano in estate in tutta Zavkhan, principalmente nelle destinazioni più popolari come il Monte Otgontenger, il Lago Khar, le sorgenti termali di Ulaan Khaalga ecc. Indubbiamente, il campeggio in tenda è fantastico a Zavkhan. E a causa del cattivo sistema stradale verso le province occidentali, Zavkhan era irraggiungibile per molti fino a tempi recenti, quando è stato fatto l'85% della costruzione della strada asfaltata. La strada asfaltata per Zavkhan è stata completata nell’agosto 2016.
Montagna sacra, dune di sabbia, laghi, fiumi e fauna selvatica diversificata
A Zavkhan la natura selvaggia prende vita. Una delle province remote e scarsamente popolate della Mongolia, Zavkhan è una terra di paesaggi aspri ma belli, culture ricche e alcune delle più grandi aree selvagge del mondo.
Zavkhan è considerata una delle province sconosciute in Mongolia per gli stranieri, situata nella parte occidentale, confina con la Russia a nord. La montagna sacra Grandeur Otgontenger e il simbolo più orgoglioso di Zavkhan si trovano 72 km a est di Uliastai, una capitale provinciale.
La montagna ha una massiccia parete granitica sul suo lato meridionale – è una delle tre montagne più sacre, dopo Burkhan Khaldun a Khentii e Bogd Khaan a Ulaanbaatar. Otgontenger è il più alto dell'Hangai e anche l'unico picco della catena con un ghiacciaio permanente in cima. A causa della sua natura sacra, scalare la montagna non è incoraggiato ed è il compito più difficile per gli alpinisti. Fondata nel 1992 per proteggere il suo fragile ecosistema, l'area strettamente protetta di Otgontenger Uul ospita piante rare, ginepri e argali, stambecchi, cervi rossi, cervi muschiati e leopardi delle nevi in via di estinzione.
Situata lungo le rive del fiume Bogd, Uliastai è una città attraente di 20 000 abitanti con aree centrali ben strutturate, le sue strade fiancheggiate da alberi piantati dai cinesi nei tempi antichi. Circondata da colline più alte e accessibile lungo una stretta valle fluviale, Uliastai era strategicamente importante per la dinastia Qing. La città serviva come checkpoint per tenere d'occhio le indisciplinate tribù mongole orientali.
La provincia è famosa per le sue bellissime meraviglie, i laghi Otgon, Telmen, Khar e Kholboo, le dune di sabbia, i passi di montagna Solongtiin e Zagastain e i siti storici. I fiumi Ider, Tes, Zavkhan e Khun sono ricchi di acqua cristallina e pesce. Il fiume più lungo è Zavkhan, la sua lunghezza è di 808 km. Le grandi dune di sabbia mongole e Bor Khar si trovano nel territorio di Zavkhan. Nella foresta si possono incontrare orsi, cervi, cinghiali, cervi muschiati; pecore selvatiche, stambecchi, linci e antilopi in montagna; e antilope dalla coda nera nella steppa.
Ulaagchny Khar Nuur o Lago Khar si trova al confine tra le province di Zavkhan e Khovd, 80 km a nord-est del Distretto di Erdenekhairkhan della provincia di Zavkhan. Ha una profondità media di 48 metri e la superficie del lago è di 574,8 km quadrati. Le rive settentrionali del lago Khar assomigliano al deserto del Gobi in quanto ha dune di sabbia alte 5-6 metri. Anche se il lago Khar è più piccolo del lago Khar Us in termini di superficie, è più profondo. L'acqua in eccesso del lago Khar Us alimenta il lago Khar attraverso il fiume Chono Kharaikh e l'eccesso del lago Khar passa attraverso il condotto Khom e si unisce al lago Durgun. Inoltre, il fiume Tatkhan-Teel prende origine dal lago Khar e diventa affluente del fiume Zavkhan. Il lago si congela alla fine di ottobre e forma ghiaccio spesso 110 cm sulla superficie. E durante i mesi estivi il lago Khar ospita 13 specie di uccelli migratori.
La regione del Bayan Ulgii
La regione mongola di Bayan Ulgyi offre una grande varietà ambientale ed è coronata dalla catena dei monti Altai, che distano 2000 chilometri da Ulaanbaatar e formano il confine naturale con la Russia e il Kazakistan a dominio cinese. Qui si trova la vetta più alta della Mongolia, l’Huiten Uul (4373 mt), che fa parte delle cinque cime del Tavan Bogd (letteralmente, "i cinque illuminati"), un’area che forma il confine tra i tre paesi; la cima più alta è il monte Belukha (4506 mt), posizionato oltre il confine negli Altai russi. Sparsi tra questi stupendi monti si trovano una ventina di grandi ghiacciai, tra cui il Potanina è il più esteso. Una delle aree più belle è il parco nazionale di Altai Tavan Bogd, che si estende tra la Mongolia e il confine cinese, e raccoglie numerosi laghi tra cui l’Hoton, il Dayan Nuur e il Tolbo. Gli abitanti sono in maggioranza kazaki, di religione musulmana e di lingua turca; hanno iniziato a trasferirsi in queste aree verso il 1840 per pascolare pecore e capre nel periodo estivo e all’inizio del secolo scorso hanno cominciato a stabilirsi permanentemente nella regione. La lingua utilizzata è il kazako, anche se la maggior parte delle persone sono bilingue e parlano anche il mongolo. I kazaki della Mongolia sono rimasti isolati e conservano tradizioni millenarie andate ormai perdute nella loro terra d’origine. La moschea di Ulgyi dopo la caduta del socialismo è stata riaperta e il pellegrinaggio alla Mecca ha ripreso, ma la religione viene vissuta in modo aperto e tollerante: le donne non devono usare il velo e gli uomini amano consumare alcolici. Dopo il 1990 a molti kazaki mongoli è stato permesso di migrare verso il Kazakistan e la Turchia, con un considerevole flusso di persone durato alcuni anni, e ci sono state lunghe trattative tra Kazakistan e Mongolia per permettere ai kazaki mongoli di avere la doppia cittadinanza, risolta per ora con il permesso a loro concesso di entrare in Kazakistan senza visto. Questa parte della Mongolia, anche perché dista un lungo viaggio di quattro giorni da Ulaanbaatar, ha maggiori contatti con le regioni confinanti russe e cinesi. La popolazione si dedica soprattutto alla pastorizia transumante; durante l’inverno si rifugia in villaggi riparati all’interno di valli profonde utilizzando case di legno, per migrare poi in estate verso i pascoli di montagna. Questi pastori utilizzano delle tende molto simili alle grandi gher mongole, con alcune differenze che le rendono tipiche e affascinati.
Il Festival delle aquile
La caccia con le aquile è un'attività che viene praticata da millenni dai nomadi kazaki alla fine dell’estate. I cacciatori, provenienti da tutti gli angoli della regione del Bayan Ulgyi, si ritrovano una volta all'anno per partecipare ad un’emozionante gara di caccia a cavallo utilizzando solo maestose aquile reali tenute su di un braccio protetto da un enorme guanto e sostenuto da un bastone che poggia sulla sella del cavallo.
L'aquila reale (Aquila Chrysaetos) raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm e l’apertura alare può raggiungere i 2,30 mt, mentre il suo peso arriva fino a 6 - 7 kg. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine, che dai cacciatori kazaki sono preferite agli esemplari maschi. Cacciano in prevalenza volpi, ma anche marmotte e a volte lupi. Il becco è robusto e ricurvo, le zampe sono forti e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi ed affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un'unghia più lunga che trafigge le prede. L’aquila è dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell'uomo con un campo visivo di 300 gradi. Il piumaggio è di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". L'addestramento di questi uccelli, che vengono catturati da piccoli, è lungo e impegnativo e il cacciatore lo inizia utilizzando come prede delle pelli di animali. Il rapace viene legato ad una corda e quando afferra la pelle gettata nelle sue vicinanze viene premiato con un pezzo di carne, che sarà sempre più consistente man mano che l’uccello perfeziona la propria abilità nell’artigliare la preda. Il rapporto che si viene a creare tra l’uomo e l’animale è molto stretto e dura fino a quando il rapace non viene liberato al compimento del decimo anno di vita.
Poiché le aquile cacciano in prevalenza volpi, la caccia si svolge quando la Mongolia si ammanta di bianco, e le pellicce sono migliori. Gli uccelli vengono tenuti bendati con un cappuccio, fino a quando il cacciatore avvista una preda: l’aquila viene lanciata in aria e s’innalza in cielo per poi fiondarsi in picchiata. Questa gara è una vera e propria sfida di abilità e velocità dove alla fine viene eletto il cacciatore con l'aquila più precisa. Oggi nel Bayan Ulgyi sono rimasti circa 450 cacciatori tradizionali e questo evento è importante anche perché e l’ultima occasione d’incontro collettivo prima della calata del freddo inverno. A contorno del contesto venatorio vengono celebrate feste con danze e canti tradizionali.
Clima e attrezzatura
Il clima tra fine settembre ed inizio ottobre è mediamente piuttosto secco e le temperature previste sono tra i 5 e i 15 gradi, con possibili punte minime notturne al di sotto dello zero. Prevedere un abbigliamento resistente ad acqua e vento, portare creme protettive per il sole e occhiali. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie. Si ricorda che il clima in questa terra è sempre imprevedibile e incline a repentini cambiamenti, da giorni caldi di sole si può passare a nevicate improvvise.