
Il Sikkim ha conservato la propria indipendenza fino al 1975, quando è diventato il 22° stato dell’India; buona parte del territorio è oggi aperto al turismo, previo il rilascio di un permesso (che viene richiesto direttamente da noi). I visitatori sono in numero contenuto; recarsi tra queste stupende valli himalaiane soddisfa il desiderio di entrare in contatto con un mondo che è immerso in un contesto naturale unico per varietà, dove la gente vive la dimensione delle proprie pratiche religiose, che qui sono il fondamento della cultura, armoniosamente inserite nella vita quotidiana.
Il viaggio segue un ampio anello che con opportune deviazioni tocca tutti i siti principali del Sikkim, includendo anche alcune mete meravigliose note ai conoscitori di questa regione himalaiana e le storiche cittadine collinari del Bengala. Il viaggio inizia da Delhi, da dove ci si reca in volo a Bagdogra e si prosegue per Kalimpong, un carinissimo centro steso sulle creste di colli rigogliosi che offre ancora il sapore del mondo coloniale, ricco di ricordi ma anche di monasteri buddisti tibetani molto attivi. Da Kalimpong si raggiunge Gangtok, la capitale del Sikkim posta a circa 1700 mt, nelle cui vicinanze è situato il monastero di Rumtek, il sito buddista principale della regione. A nord di Gangtok si visita l’area di Phodang, con villaggi e monasteri fuori dal tempo poco toccati dal turismo. Un piacevole trasferimento verso ovest porta poi a Yuksom, l’antica capitale della regione, con gli antichi siti di Tashiding e Dubdi, e quindi a Pelling, dove tra una natura impareggiabile dominata dalle vette glaciali del Kanchendzonga si trovano gli interessantissimi monasteri di Sangacholing e Pemayangste e il lago sacro di Kancheopari, conosciuto come il “lago che esaudisce i desideri”. Si prosegue quindi verso sud visitando Darjeeling, una simpatica cittadina di origine coloniale ben posizionata sulla vetta dei monti (2134 mt), il punto più alto dove si sosta, e da qui si rientra a Bagdogra tornando a Delhi in volo.
Sikkim: Alle porte del Kanchendzonga
Dal 15 al 23 Aprile 2017
Programma del viaggio
1°g. partenza in volo per Delhi
Per raggiungere si possono utilizzare voli Etihad, Lufthansa, Swiss, KLM o di altre compagnie scelte dai viaggiatori. La maggior parte dei voli giunge a Delhi nelle prime ore del mattino successivo e all’arrivo si resta in aeroporto proseguendo con l’imbarco per Bagdogra. Se fosse utile, in funzione degli orari di volo o altro, si può predisporre un servizio di accoglienza all’aeroporto e prenotare un hotel e ogni altro servizio richiesto; solitamente per i trasferimenti viene utilizzato l’Ashok Country Resort che è vicino all’aeroporto.
2°g. Delhi - Bagdogra – Kalimpong
Il volo per Bagdogra parte in mattinata verso le 11,00 (orario da confermare) e impiega poco più di due ore. Da Bagdogra, dove è in attesa l’autista sikkimese, si raggiungono i primi contrafforti himalaiani, densi di stupende foreste, arrivando con un percorso di circa 70 km a Kalimpong (1250 mt), dove si alloggia all’Himalaya Hotel immerso in un bel giardino, molto piacevolmente arredato in stile coloniale, incontrando qui l’accompagnatrice del viaggio ed i partecipanti giunti dal Bhutan. Per le luci della sera ci si reca al monastero di Zong Dog, un importante centro Nyingmapa fondato da Dudjom Rimpoce che contiene interessantissimi affreschi e un mandala tridimensionale.
3°g. Kalimpong – Rumtek - Gangtok
A Kalimpong si visitano i monasteri di Tharpa Choeling, di scuola Ghelupa, che si raggiunge con una piacevole passeggiata e di Thongsa, originariamente fondato dai bhutanesi nel 1692. Si parte quindi per Gangtok (1700 mt), un percorso che richiede circa 3 ore. Prima di giungere a destinazione ci si reca all’importantissimo monastero di Rumtek, il principale sito della scuola Karma Kagyu, dove vi sono interessanti templi e viene conservato lo Stupa d’oro che contiene il corpo del XVI Karmapa. A Gangtok ci si sistema all’Hotel Tibet, ben posizionato tra i negozietti della zona centrale della cittadina.
4°g. Gangtok
Per chi lo desidera si prevede di recarsi sui monti sopra la cittadina per godere dell’alba sul Kanchendzonga. Dopo colazione si parte per un’escursione a nord di Gangtok, dove tra valli rigogliose sorgono bei villaggi e si trovano i monasteri di Kabi, Phodang, Phesang e Labrang. Tornati a Gangtok, ci si reca a visitare l’interessante monastero di Ngor, l’unico di scuola Sakya del Sikkim, e il tempio di Enchey, il principale della cittadina, dove in una cappella alloggiano anche le divinità di protezione del luogo.
5°g. Gangtok – Yuksom
Da Gangtok si attraversa la valle verso ovest risalendo al passo di Ravang (2200 mt); lungo la discesa si incontra il grazioso monastero Bon di Yungdrung Kundraling, che contiene affreschi molto interessanti e i cui monaci sono gentili e ben disposti a fornire delucidazioni in merito alla loro esoterica scuola. Si prosegue fino al fondovalle e si risale sul versante opposto arrivando all’imbocco del sentiero che porta in meno di un’ora al monastero Nyingmapa di Tashiding, uno dei siti più sacri del Sikkim, posto in una stupenda posizione panoramica in cima ad un colle, tra un mare di bandiere di preghiera, muri Mani e Chorten. Il paese di Yuksom non è molto distante; ci si accomoda all’hotel Tashigang. La tappa richiede in tutto tra le 4 e le 5 ore di guida.
6°g. Yuksom - Pelling
Si lascia Yuksom per il lago sacro di Khencheopari, conosciuto come “il lago che esaudisce i desideri”: pare che questo tranquillo specchio, immerso nella foresta, non abbia mai delle foglie che vi galleggiano perché gli uccelli guardiani lo ripuliscono appena vi si posano. A Pelling si alloggia al Norbugang Resort, in vista del Kanchendzonga. Una piacevole passeggiata (circa 40 min.) porta al monastero Nyingmapa di Sangacholing, costruito sulle falde di un monte che è un importante luogo di cremazione per la gente di etnia Lepcha e Bhutia, posto in una stupenda posizione con panorami sulle valli circostanti e sul Kanchendzonga. Successivamente ci si reca al monastero di Pemayangtse, anch’esso di scuola Nyingmapa, che risale all’inizio del XVIII secolo; contiene, tra le cose più interessanti, un modello tridimensionale del paradiso di Guru Rimpoce che con i suoi sette livelli riempie fino al soffitto la stanza superiore del monastero. Completa la giornata la visita delle rovine del palazzo reale di Rabdentse.
7°g. Pelling – Darjeeling
La strada per Darjeeling (2134 mt) richiede circa 5 ore di guida attraverso un magnifico ambiente naturale dominato da imponenti foreste solcate da fiumi impetuosi. A Darjeeling si alloggia all’hotel New Elgin, che evoca gli splendori dell’era coloniale; ci si reca a visitare il mercato, il monastero di Bhutia Busty e il museo himalayano.
8°g. Darjeeling – Bagdogra – Delhi e volo di rientro
Al mattino chi lo desidera può recarsi a Tiger Hill per godere dell’alba sul Kanchendzonga. Lasciando Darjeeling si visita il monastero di Ghoom (Yogachoeling), spesso citato nella letteratura del Raj, che ospitò anche A. Govinda; si scende all’aeroporto di Bagdogra (90 km, circa 3 ore), dove si prende il volo per Delhi alle 13.45 con arrivo alle 16.10 (orari da confermare). A destinazione si viene ricevuti dal corrispondente di Amitaba e si ha a disposizione un veicolo con autista per un giro in città fino a momento del trasferimento in aeroporto dove la maggior parte dei voli di rientro parte tra le tarde ore della sera e le prime del mattino. Per chi preferisse, con un piccolo costo aggiuntivo si possono organizzare i trasferimenti e il pernottamento presso l’hotel Ashok Country Resort o altri nei pressi dell’aeroporto.
9°g. arrivo a destinazione
Costo del viaggio: € 1750 (voli esclusi)
Con 4 partecipanti, extra di € 100; con 3, extra di € 250; con 2, extra di € 600
Massimo 12 partecipanti
(Il voli costano da € 850 a € 1100 in funzione della data di prenotazione e della compagnia utilizzata)
Il prezzo non comprende i voli; comprende l’iscrizione, tutti gli altri trasporti necessari, la pensione completa dalla cena del 27/3 alla colazione del 2/4, gli ingressi ai siti indicati nel programma, la Polizza Assicurativa di viaggio (polizza base Europ Assistance – su richiesta, possono essere estesi i massimali con un costo € 70 e può essere emessa la Polizza di Annullamento, costo 4,8% del valore del viaggio), la presenza dell’accompagnatrice e della guida locale che parla la lingua inglese. Per la camera singola il supplemento è € 320. Sono escluse le bevande, i servizi d’albergo e le mance. Il visto indiano è obbligatorio e deve essere ottenuto prima della partenza. Il prezzo del viaggio è riferito al cambio euro - dollaro del 15/10/'15 (Banca d’Italia): € 1 = $ 1.1439.
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni di Partecipazione; la quota include una “Polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danni al bagaglio” fornita da Europ Assistance e una “Polizza viaggi rischio zero” fornita da Navale Assicurazioni.
ALCUNE NOTE SUL SIKKIM
Il territorio del Sikkim forma un grande anfiteatro incuneato tra Nepal, Tibet e Bhutan. Ad ovest, verso il Nepal,è delimitato dalla catena impenetrabile del Kanchendzonga, una gigantesca montagna che supera gli 8500 metri, la terza al mondo per altezza, ricca di leggende, che viene venerata e considerata da tutti i sikkimesi come una viva divinità protettrice. A nord e nord-est la catena del Chola segna il confine con il Tibet; anche questaè una catena impervia, valicabile solo attraverso altissimi passi, di cui il più accessibileè alto 4328 metri. Ad est, le propaggini meridionali della catena del Chomolhari marcano il confine con il Bhutan. A sud, i fiumi Teesta e Rangeet delineano il confine con le zone collinari del Bengala indiano. Il clima di queste valliè monsonico, con piogge torrenziali tra fine maggio ed agosto, che favorisce una varietà botanica eccezionale: si contano quasi mille tipi di orchidee, ed a quote più alte le foreste di rododendri sono un paradiso naturale. In Sikkim vivono circa 500.000 persone appartenenti ad un caleidoscopio di etnie diverse. Le popolazioni originarie, Lepcha, Limbu e Bhotia, oggi sono numericamente in minoranza (in tutto circa 150.000 persone) e sono di tradizione buddista tibetana con forti tendenze animistiche tra i Lepcha. La maggioranzaè costituita dalle genti di origine nepalese, principalmente Newari, Sherpa, Gurung, Rais, ecc.; e da nord si sono aggiunti i rifugiati tibetani. A seguito dell'afflusso dei nepalesi la maggioranza della popolazioneè oggi induista, religione vissuta spesso in forme sincretiche con il Buddismo.
Nota tecnica
Il clima a fine aprile è temperato e generalmente secco, tra le migliori stagioni per una visita, ma si tenga presente che in Sikkim sono sempre possibili precipitazioni locali; nei tratti più alti del percorso si incontrano ancora le fioriture dei rododendri. Per i trasporti si utilizzano delle comode Toyota Innova; le strade sono piuttosto tortuose ma asfaltate; le strade sono piuttosto tortuose ma asfaltate: si viaggia tranquilli, senza fretta, avendo modo di gustare gli stupendi panorami di questa rigogliosa regione himalaiana. Gli hotel sono tutti di buona qualità con stanze dotate di servizi e acqua calda; il cibo è principalmente indiano con anche pietanze di stile occidentale e le colazioni sono in stile europeo. Accompagna il viaggio, oltre alla capogruppo, una guida locale esperta del territorio che parla la lingua inglese.
Accompagna il viaggio Christine Harris. Si prevede un massimo di 12 partecipanti.
Una nota sull’accompagnatrice
Christine Harris è di origine australiana e ha vissuto anche in Germania e Inghilterra, adottando come propria residenza l’Italia dal 1976, dove dal 1979 è stata docente di lingua inglese all’Università di Verona. Ama il nostro Paese di cui si sente cittadina; ha tenuto dei cicli di lezioni tra il ‘96 e il 2006 sulla storia dell’arte veronese per un programma residenziale del Trinity College di Hartford, Connecticut. Christine è un’appassionata viaggiatrice e ottima conoscitrice della cultura buddista; da diversi anni conduce viaggi di Amitaba nelle regioni himalaiane, dallo Zanskar, al Tibet e al Bhutan.
