1° giorno Domenica 29 marzo, partenza in volo per Delhi
Partenza per Delhi con volo Lufthansa (consigliata). Pernottamento a bordo.
2° giorno 30/03 Delhi – Guwahati - Samdrup Jonkhar
Arrivo a Delhi il mattino presto, disbrigo delle formalità doganali e trasferimento al terminal dei voli nazionali per prendere il volo per Guwahati in Assam che parte da Delhi alle 10.10 ed arriva alle 13.50 (orario da confermare), dove è in attesa del gruppo la guida bhutanese che parla la lingua inglese. Si prosegue il viaggio verso il confine, che dista circa 110 km, un percorso che si effettua in circa 3 ore. Superato il confine si raggiunge il villaggio di Samdrup Jonkhar e ci si accomoda in un alberghetto bhutanese.
3° giorno 31/03 Samdrup Jonkhar – Trashigang
La strada per Trashigang serpeggia tra valli rigogliose, dove via via che si sale verso le regioni più interne del Bhutan orientale si osserva una lenta metamorfosi delle foreste; si percorrono 180 km in circa 6 ore. Trashigang è un paesino grazioso con una piccola piazzetta circondata da case tradizionali, ci si sistema in una locanda (la migliore disponibile, con la maggior parte delle stanze con servizi privati) e ci si reca a visitare lo Dzong, una bella struttura posta in posizione dominante sulla ripida vallata.
4° giorno 01/04 Trashigang – Gomkora (Thongdrol) – Mongar
Si parte presto per raggiungere il tempio di Gomkora che è situato a poco più di mezz’ora di guida da Trashigang, lungo la sponda occidentale del possente fiume che fluisce da Tashyangtse e da Tawang in Arunachal Pradesh; è costruito in un luogo dove secondo la tradizione meditò Guru Rinpoche e vi risiede una piccola comunità di monaci. E’ un sito tranquillissimo tutto l’anno ma per il festival si riempie di persone che giungono dai diversi distretti del Bhutan orientale: si radunano, oltre ai bhutanesi, le genti di Sakten, folti gruppi di Monpa provenienti da Lumla e Tawang in Arunachal Pradesh ed altre etnie minori. Verso le 8 del mattino si svolge la grande cerimonia del Thongdrol, l’esposizione della sacra tangka che è di ottimo auspicio ammirare. Il grande rotolo di tessuto viene portato dal tempio in processione con grande solennità circumambulando il terreno sacro della fonte d’acqua e fino alla spazio delle danze rituali, con un elegante seguito di monaci e dignitari bhutanesi. La grande tanka viene quindi issata e la gente forma una lunghissima coda per poterla toccare mentre iniziano le cerimonie e quindi le danze. Nel pomeriggio si parte per Mongar, seguendo il flusso del vorticoso fiume fino all’imbocco del passo di Kori (2300 mt); lungo la salita si transita dalla Shedra di Ngatshang, una piccola scuola monastica, e poco dopo il valico si arriva a Mongar, un paesello con le case costruite in stile tradizionale che ospitano varie botteghe, dove si trova uno Dzong di costruzione piuttosto recente. Si alloggia in un semplice albergo.
5° giorno 02/04 Mongar – Jakar
Jakar dista quasi 200 km, un tragitto che richiede circa 7 ore. Da Mongar si scende fino al fiume Kuru (650 mt) e da qui ci si inerpica pian piano osservando diversi tipi di ambienti arborei, dalle foreste tropicali ai boschi di rododendri e pini himalaiani, seguendo la strada che in alcuni tratti sembra letteralmente sospesa alle pareti ripidissime fino al passo di Thrumshing. Si arriva a 3750 mt, il punto più alto di tutto il percorso; con il tempo limpido si godono spettacolari visioni della catena himalaiana dell’est del Bhutan. Scendendo verso il Bumthang si visita il villaggio di Ura, dove risiede la famiglia che detiene un importante lignaggio Nyingmapa e si trova un bel tempio, e, arrivati a Jakar ci si accomoda in un albergo piuttosto semplice ma pulito e caratteristico.
6° giorno 03/04 Sightseeing in Jakar
La valle del Bumthang è il cuore religioso del Bhutan e patria di alcuni dei più antichi templi buddisti. Racconti di Guru Padmasambhava e delle sue reincarnazioni si possono sentire ancora in tutto il Bumthang. Le visite di oggi (se non effettuate il giorno precedente) comprendono:
Jambey Lhakhang: Il monastero fu costruito nel 7° secolo dal re tibetano Songtsen Gampo. E' uno dei 108 monasteri che ha fatto costruire per sottomettere gli spiriti maligni nella regione himalayana. Il suo attuale aspetto architettonico risale all’inizio del 20° secolo.
Kurje Lhakhang: Situato oltre lungo la valle, Kurje Lhakhang si compone di tre templi. Quello a destra o il più antico di questi templi, fu costruito nel 1652 sul sito di una grotta contenente un sasso con l'impronta del corpo del Guru, ed è quindi considerato come il più sacro.
Tamshing Lhakhan: Situato attraversando il fiume da Kurje Lhakhang, questo tempio è stato fondato nel 1501 da Terton Pema Lingpa, una reincarnazione del Guru Padmasambhava. Ci sono dipinti religiosi molto vecchi tutto attorno le pareti interne del tempio, che è stato restaurato alla fine del 19° secolo.
Jakar Dzong: Costruito, inizialmente come un monastero, nel 1549 dal bisnonno del primo Shabdrung. E' stato restaurato nel 1646, dopo che lo Shabdrung vi aveva definitivamente stabilito il suo potere. La leggenda narra che quando i Lama si riunirono per decidere sul sito per costruire il Jakar Dzong, un grande uccello bianco è volato improvvisamente in aria e si è posato su uno sperone della collina dove poi è stato costruito il «Castello dell’uccello bianco». Il Jakar Dzong è ora utilizzato come centro amministrativo per la valle del Bumthang, e ospita anche l'ente regionale monastico. Pernottamento – Jakar
7° giorno 04/04 Jakar – Punakha
A Jakar si visita Jambay Lhakhang, la cui origine risale all'VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. Si parte quindi per Trongsa (68 km) attraverso il passo dello Yotong (3425 mt), dove si trova uno Dzong bello ed importante, il luogo di origine dell’attuale dinastia reale. Si prosegue verso il passo del Pele (3390 mt), da dove si scende fino a Wangdi Phodrang (1250 mt) e quindi a Punakha, il sito più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede nei sei mesi più freddi dell’anno con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito, essendo il clima di questa valle meno rigido.. Prima del valico si incontra il bellissimo sito di Chendenbji Chorten, una candida costruzione in stile nepalese immersa nelle foreste, edificata da un Lama nel XVIII secolo per imprigionare il demone che aveva reso intransitabile la regione. A Punakha sistemazione in un comodo hotel.
8° giorno 05/04 Punakha – Thimphu
Si inizia la giornata con la visita dello Dzong curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra nella qualità dei restauri fatti nel tempio principale, danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici; l’antica arte iconografica qui è … nel presente. Completata la visita si parte per Thimphu attraverso il passo di Dochu, di 3166 metri, dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. Si prosegue scendendo verso Thimphu (2320 mt), la capitale. Sistemazione in un comodo hotel.
9° giorno 06/04 Thimphu – Paro
Dopo colazione ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan. Si prosegue con la visita al monastero di Pangri Zampa, che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo, a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica con un tempio molto interessante, ed un convento femminile. Ci si reca poi in un centro di produzione artigianale e si completa la visita con il tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimphu, vero gioiello dove a volte è possibile assistere alle cerimonie dei monaci; nei pressi gravita una piccola comunità Gomchen. Si parte quindi per Paro con un percorso di 65 km, che richiede quasi 2 ore, durante il quale si potranno gustare stupendi panorami e se si avrà tempo si potrà visitare il Dungtse Chorten, costruito dal mitico Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi; eventualmente, con una breve passeggiata ci si reca al bucolico villaggio di Drangchok, dove si trova un antico tempio. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
10° giorno 07/04 Paro, escursione a Taktshang
A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rinpoche, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugio da cui si gode una vista stupenda, il punto dove volendo si possono fermare i meno allenati e dove solitamente si consuma il pranzo. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi ed è uno dei 108 templi geomantici del Tibet. Pernottamento e cena in hotel.
11° giorno 08/04 Paro, il grande Cham (Thongdrol)
Ci si reca allo Dzong prima dell’alba per seguire il Lam Nittam, l’abate di Paro, che al suono dei corni guida la processione che porta a spalle solennemente e con grande reverenza la gigantesca tanka al sito delle danze, dove il Thongdrol viene issato. Di fronte al palazzo su cui viene posizionata la tanka è allestito un lungo altare riccamente ornato di offerte dove siedono i monaci officianti; la gente si accalca per poter toccare il gigantesco drappo. Si torna quindi in hotel e dopo un breve riposo si torna allo Dzong per assistere all’uscita dei monaci che da uno dei templi interni formano una seconda processione, ora nella luce del giorno, per dare inizio alle danze che chiudono il Cham. Le rappresentazioni di oggi sono le più interessanti e attese, in particolare il Guru Tshen Gye, ovvero la danza delle otto manifestazioni di Guru Rinpoche, quando vengono esposte con magnifica pomposità le forme che il Guru assunse per portare il messaggio di liberazione ai vari tipi di esseri. Si trascorre qui la giornata, mescolati alla folla di bhutanesi. Pernottamento e cena in hotel.
12° giorno 09/04 Paro – Delhi - Italia
Il volo della Druk Air per Delhi parte il mattino. Il volo è molto spettacolare: si ha una visione dell’arco himalayano del Chomolhari e del Kanchendzonga fino al Makalu ed all’Everest. Arrivati a Delhi se fosse utile, in funzione degli orari di volo o altro, si può prenotare un hotel e predisporre ogni altro servizio richiesto. Trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per l’Italia.
13° giorno Venerdì 10/04 Arrivo in Italia.