1°g. 16/05: partenza in volo per il Nepal
Per andare a Kathmandu non ci sono collegamenti diretti dall’Italia e diverse compagnie aeree permettono di raggiungere la capitale del Nepal, partendo da diverse città. Consigliamo Turkish Airlines o Qatar Airways. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.
2° g. 17/05 Arrivo a Kathmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese e trasferimento all’Hotel. Nel pomeriggio visita dello Swayambhunhat temple, con stupa di 2000 anni e splendida vista della città di Kathmandu. Pernottamento in hotel.
3° g. 18/05 Kathmandu: Pashupatinath, Bodnath, Durbar
Dopo colazione si iniziano le visite recandosi a Pashupatinath e Bodnath, l’antichissimo Stupa divenuto punto di riferimento per la comunità tibetana. Dopo pranzo si visiteranno la Durbar Square di Kathmandu e Patan (Lilitpur), la più vecchia delle tre maggiori città della Valle di Kathmandu, famosa per i suoi monumenti buddhisti e templi hindu. Potrete osservare il lavoro artigianale in legno, pietra e metallo. Pernottamento in hotel. (B)
4°g. 19/05: Kathmandu – Pokhara
Si lascia la valle di Kathmandu superando il piccolo passo che la cinge ad ovest raggiungendo il fiume Trisuli, di cui si segue la corrente per un tratto; all’intorno si vedono diversi villaggi con i tipici campi terrazzati. Si continua sempre verso ovest incontrando diversi fiumi e valli fino a Pokhara, la cittadina più importante della regione posta sulle rive dell’omonimo lago e situata ai piedi delle più alte vette del mondo. Nelle giornate limpide la vista sulle meravigliose vette dell’Himalaya, tra cui l’Annapurna (8.091 m) e il Machapuchare (6.944 m), è uno spettacolo grandioso. La tappa è di circa 220 km e richiede approssimativamente 7 ore, offrendo un percorso molto interessante attraverso il mondo rurale del Nepal.
5°g. 20/05: Pokhara – Marpha (2600 mt)
Oggi la meta è Marpha che dista circa 160 km. A Baglung (80 km) si arriva al fiume Kali Gandaki; da qui se ne risalgono le acque in direzione nord. Questo possente corso d’acqua scorre nella valle più profonda del mondo, che si apre tra l’Annapurna e il Daulagiri e conduce fino in Mustang e poi in Tibet, con i ciclopici versanti dei monti che passano dagli 800 metri del fondovalle di Tatopani, dove crescono le banane, agli 8167 della vetta artica del Daulagiri ad ovest. Dirimpetto si erge l’Annapurna, di 8091 metri. Si attraversa un’incredibile varietà di aree climatiche, iniziando dalla natura tropicale e, ad ogni svolta della vallata, si trovano nuove forme arboree: dopo le banane troviamo prima gli agrumi, quindi le mele e si arriva infine tra le foreste d’alta quota. Si transita da diversi paeselli, di cui i principali sono Beni, Tatopani, Ghasa, Larjhung e Tukuche, quest’ultimo situato ai piedi dell’immensa cascata di ghiaccio del Daulagiri. Giunti a Marpha (2600 mt), un pittoresco villaggio con strette viuzze tra le case di pietra chiara sopra cui occhieggia un interessante Gompa, ci si accomoda in una pittoresca locanda; ad est troneggiano le incredibili pareti del Nilgiri, che svetta a 7000 metri di quota. La tappa richiede indicativamente da 5 a 7 ore di guida.
6°g. 21/05: Marpha – Muktinath (3660 mt)
Si continua verso nord transitando da Jomoson (2790 mt), centro principale della regione dove vi è un piccolo aeroporto, da cui si può prendere il volo di rientro per Pokhara al termine del tour. Proseguendo si lascia la base della vallata risalendone il versante orientale verso Jarkot; da Tukuche a qui la transizione climatica è oramai completata: si è giunti nel territorio trans himalaiano caratterizzato da un clima prevalentemente secco, quasi desertico, con i monti privi di manto arboreo che rivelano la struttura geologica ed i colori della terra. Le case di Jarkot, un bel villaggio tradizionale con un interessante monastero, hanno ora l’aspetto tipico delle regioni occidentali del Tibet. Poco oltre si giunge al villaggio di Muktinath dove ci si accomoda in una locanda; la tappa richiede circa 4 ore. Ci si reca al santuario, a breve distanza di cammino, uno dei luoghi più venerati dell’Himalaya; la vista spazia a sud ovest sul Daulagiri e il Tukuche. Nei pressi di Muktinath, per chi è interessato, è possibile raggiungere il villaggio di Chhaingur, situato sul lato settentrionale della vallata, dove si trova un piccolo Gompa di scuola Nyingma.
7°g. 22/05: Muktinath – Kagbeni (2810 mt) – Chhusang (2980 mt)
Si torna a Jarkot e si prosegue la discesa fino al fiume, potendo ammirare le ripide falesie terrose dove si individuano le aperture create da chi è riuscito ad abitarle, un tratto caratteristico di tutto il Mustang. Da Kagbeni (2810 mt) si entra nel territorio ad accesso ristretto dell’Alto Mustang; ci si immerge già da qui nella cultura di questo meraviglioso angolo del mondo. Si prosegue verso nord seguendo ora il corso del fiume, godendo verso sud della visuale dei ghiacci del Nilgiri e sul versante ovest del villaggio di Ty. Una breve salita impreziosita da muri Mani e chorten porta al villaggio di Tange (3060 mt), dove si trovano anche i resti di un antico castello. Si prosegue seguendo due grandiose anse della valle giungendo in breve a Chhusang (2980 mt), dove si alloggia presso la locanda Hotel Bhrikuti o simile. Sulle pendici di un colle dietro al villaggio si può visitare un interessante tempio; ai piedi di Chele, poco lontano da Chhusang, il fiume scava il proprio percorso formando un tunnel nelle rocce, e dalle pareti di roccia rossa a picco occhieggiano le finestre di un antico rifugio rupestre.
8°g. 23/05: Chhusang – Ghami (3520 mt) – Tsarang (3570 mt)
Si prosegue il viaggio risalendo il versante occidentale della valle arrivando a Samar (3660 mt); si valica quindi un costone, il passo di Yamda (3860 mt), e si transita dal minuscolo villaggio di Shyammochen e poco oltre si supera l’omonimo passo (3850 mt) che segna l’ingresso nella regione di Lho. Si scende al villaggio di Geling (3570 mt), dove si trovano un monastero ed alcuni stupendi Stupa decorati nello stile del Mustang; si transita dal villaggio di Jhite (3820 mt) e si valica il passo di Nya (4010 mt), da cui si accede al villaggio di Ghami, dove si alloggia. Nei pressi del villaggio si trova il muro Mani più lungo del Nepal. Si continua verso nord superando un altro costone, il passo di Chinggel (3970 mt); gli scorci panoramici dai punti più alti del percorso sono eccezionali: lo sguardo spazia sul vasto orizzonte incorniciato a sud dall’Annapurna e dalle cime “minori” del Thorong, Tilicho e Nilgiri – per menzionare solo le principali! In questa zona vi è la possibilità di raggiungere con circa un’ora di cammino Tramar (Dhakmar), un piccolo villaggio con un tempio buddista dove si ammirano spettacolari formazioni di roccia rossa. Arrivati nella vallata di Tsarang, uno dei centri principali del Mustang. Pernottamento in un hotel locale.
9°g. 24/05 Tsarang – Lo Gekar– Lho Manthang (3810 mt)
Si risale quindi la vallata per raggiungere il monastero di Lo Gekar, che si dice risalire all'VIII secolo e la cui fondazione è attribuita a Guru Rinpoche; all’interno vi sono interessantissime e decorative figure in pietra scolpita. Si prosegue quindi verso nord per Lho Manthang, l’antica capitale del Regno del Mustang, una cittadella di fiaba situata in un plateau contornato da rocce erosive che da qui dista circa un’ora di guida. Ci si accomoda presso una locanda che farà da base per le prossime notti. Si assisterà alla cerimonia di apertura del festival.
10°g. – 11°g. (25/05 – 26/05): Lho Manthang, festival del Tiji ed escursioni
In questi giorni l’attività principale sarà seguire lo svolgimento delle rappresentazioni del festival: è il momento conviviale più importante dell’anno, si ammirano i vestiti tradizionali delle persone e le rappresentazioni di danza in costume e maschere eseguite molto bene dai monaci. Il grande rito ha un valore esorcistico, con una progressiva crescita di intensità: semplificando parecchio il tema, si potrebbe dire che lo scopo è far confluire le negatività del luogo in un ricettacolo di metallo opportunamente preparato, con la regia di un Lama che conduce le varie fasi. Un momento saliente è l’esposizione di una grande, veneratissima tangka, quando le persone si assiepano per poterla toccare e riceverne una benedizione, primi tra tutti i notabili di Lho che iniziano la processione.
Lho Manthang è molto interessante da visitare, all’interno delle mura vi sono alcuni antichi monasteri di scuola Sakya con affreschi originali, il Palazzo Reale e la piazzetta dove si svolge il Tiji. Camminando tra i viottoli ci si sente fuori dal tempo, incontrando la gente sorridente impegnata nelle proprie attività tradizionali. Nei momenti meno importanti o di pausa del festival si approfitterà per fare delle escursioni nella zona all’intorno, dove vi sono diversi luoghi che meritano una visita. La più importante, che molto probabilmente converrà eseguire il 12/5 e si esegue con la jeep, porta a nord di Lho Manthang per visitare il villaggio di Garphu, dove si trova un piccolo Gompa, e il monastero di Chhoser, abbarbicato su una rupe. Da qui con una passeggiata si arriva alle grotte di Jhong, ben incastonate in una parete di roccia colorata, dove è possibile entrare; servivano da rifugio alla popolazione della valle in caso di incursioni ostili ed erano anche usate dagli eremiti. Chi è interessato nelle altre giornate si potrà recare con una passeggiata, eseguibile anche a cavallo, a visitare Serkang, un luogo di ritiro dove si trovano anche diversi antichi Chorten situato sui monti ad ovest di Lho; da qui si può poi raggiungere il villaggio di Thingar dove si trovano le rovine di uno Dzong e rientrando a Lho passare dal monastero di Namgyal.
12°g. 27/05: Lho Manthang – Tsarang
Dopo colazione si inizia il percorso di ritorno e si arriva fino a Tsarang dove si visitano il monastero ed il vecchio palazzo reale. Pernottamento in un hotel locale.
13°g. 28/05 Tsarang – Marpha
Si parte presto per ripercorre la panoramicissima strada che porta a sud; giunti a Kagbeni si procede direttamente per Marpha, seguendo il fiume (non è necessario salire fino a Muktintah). Il percorso richiede circa 7 ore di viaggio; si alloggia in un alberghetto.
14°g. 29/05: Marpha – Pokhara
Dopo colazione si prende la panoramicissima strada per Pokhara; sistemazione presso il medesimo hotel.
15°g. 30/05: Pokhara – Kathmandu
Dopo colazione si parte con la jeep per raggiungere Kathmandu via terra; sistemazione presso il medesimo hotel.
16°g. 31/05: Kathmandu e volo di rientro
Tempo libero fino al trasferimento all’aeroporto, secondo l’operativo del volo internazionale.