Quota di partecipazione per persona in camera doppia alberghi 4*:
- Base 4-5 pax 3650 €
- Base 6-9 pax 2900 €
Supplemento singola 600 €
LA QUOTA COMPRENDE:
- tutte le formalità da Tehran per il rilascio del visto in Italia
- sistemazione come previsto dall'itinerario in alberghi da noi accuratamente selezionati per la miglior ospitalità e rapporto qualità/prezzo
- accoglienza e assistenza in aeroporto all’arrivo e alla partenza
- colazione a buffet in albergo, pranzi e cene(dalla colazione del secondo giorno compresa la cena del penultimo giorno) nei ristoranti caratteristici nelle località che si visita. Nei nostri mezzi di trasporto verranno offerti il tè, biscotti e una bottiglia d’acqua al giorno. Occasionalmente potrà essere effettuato un simpatico pic-nic all’iraniana, qualora le esigenze di viaggio lo rendessero necessario
- tutti gli ingressi ai siti archeologici ed ai musei
- trasporto dall’albergo alle località da visitare e ritorno con mezzi con aria condizionata e di qualità a completa disposizione per l’intera giornata
- guida professionale specializzata in lingua inglese o italiano a disposizione che curerà personalmente l’interazione con tutto il personale di servizio locale
- accompagnatore dall'Italia
LA QUOTA NON COMPRENDE:
- tariffe aeree per i voli internazionali
- spese consolari (ottenendo in Italia 60 euro presso consolato iraniano a Roma o a Milano, mentre ottenendo all’aeroporto fino a 4 persone 75 euro, da 5 persone in su 85 euro e dobbiamo pagare noi prima dell’arrivo)
- assicurazione medico, bagaglio e annullamento viaggio
- Volo domestico Costo di ogni volo domestico (p.p.) 90 € p.p.
- tutte le spese personali, lavanderia, chiamate telefoniche
- mance alla guida e all’autista
- tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”
Gli alberghi previsti o similari di categoria:
Tehran: Grand Hotel 1 4*
Chabahar: Lipar 4*
Jask: Gest House
Qeshm: Irman 4*
Tehran: Grand Hotel 4*
Anzali: Sefid kenar 4*
Sareyn: Laleh 4*
Tabriz: Beinolmelali 4*
Maragheh: Bozorg 4*
Zanjan: Bozorg 4*
Tehran: Ibis 4*
“Informazioni utili per il viaggio”
Ottenimento del visto Turistico
I documenti necessari per la procedura del visto:
- la scansione della prima pagina de passaporto in forma Jpg a colori
- la scansione di una fototessera con sfondo bianco
- la tabella compilata dei dati anagrafici in più la professione e il nome del padre
- l’operativo voli dell’arrivo e del ritorno
Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi con due pagine libere consecutive
N.B. Il costo del visto verrà pagato dall’agenzia (per chi vuole prendere all’aeroporto) solamente nel caso in cui il numero dei viaggiatori sia più di 5 persone altrimenti, nei gruppi di meno saranno i viaggiatori a pagarlo direttamente all’aeroporto.
Nel caso di ottenimento del visto all’arrivo all’aeroporto di Tehran o Shiraz servono:
- Il Passaporto
- Numero di autorizzazione (inviato da noi prima di partire )
- Assicurazione medica e infortunio
***Non sono necessarie
- le foto
- l’impronta digitale
- nessun problema per il visto con timbro di Israele sul passaporto
Vaccinazioni: Nessuna vaccinazione è obbligatoria. Si consiglia comunque di consultare il proprio medico o l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive aggiornate alla data di partenza.
Valuta: La moneta dell’Iran è il Rial. Il cambio attuale è di circa 1 EUR = ~30.000 – 35.000 Rial. I prezzi normalmente sono esposti in Rial ma la gente comunemente parla in termini di Toman ( che equivale a 10 Rial). L’uso della carta di credito è quasi del tutto assente (tranne alcuni negozi artigianali), così come non esistono sportelli bancomat. E’ necessario quindi munirsi dall’Italia di Euro da cambiare in loco in Rial. In alcuni negozi, vengono accettati anche pagamenti in Euro o Dollari Americani.
Lingua: La lingua ufficiale è il persiano. Nelle principali città la popolazione istruita parla abbastanza bene l’inglese.
Religione: L'Iran è un Paese musulmano a maggioranza sciita (90%). Sono presenti importanti comunità di musulmani sunniti nel sud ovest e nel sud-est del Paese, di Armeni, Assiri e, in misura minore, di Cristiani, Ebrei e Zoorastriani, cui è consentita libertà di culto.
Fuso orario: Quando in Italia vige l’ora solare la differenza è di 2 ore e 30 minuti in avanti. Quando in Italia vige l’ora legale la differenza diminuisce ad 1 ora e 30 minuti.
Clima: A causa della sua vastità l’Iran presenta un quadro climatico assai vario. L’inverno (da dicembre a febbraio) può essere molto freddo, specialmente a nord ovest. In estate (da giugno ad agosto), la temperatura raggiunge i 50° sulla costa del Golfo Persico e nelle province meridionali. Le precipitazioni si verificano principalmente nel nord e nell’ovest, le zone con clima più freddo. Nell’Iran occidentale spesso la neve dura sino all’inizio della primavera. Nell’entroterra le temperature estive sono sempre calde ma più sopportabili poiché il clima è più secco.
Nel mese di settembre ancora troviamo le temperature estive, leggermente più basse, perciò solo un soprabito,in caso di una serata fresca,può essere gradevole.
Abbigliamento
La scelta del vestiario deve in generale rispondere a criteri di praticità, comodità, rispondenza al clima e all'ambiente. Si consiglia pertanto di optare per indumenti sportivi e molto comodi che consentano la più ampia libertà di movimento e non ostacolino la circolazione sanguigna con elastici o lacci troppo stretti, escludendo i capi in fibre sintetiche che impediscono la traspirazione corporea, specie negli
ambienti a clima caldo. Un principio fondamentale da tenere presente quando si scelgono i capi di vestiario per questo tipo di viaggio è quello dell'abbigliamento "a strati": è meglio infatti prevedere diversi capi leggeri da indossare, se necessario, sovrapposti. Tale tecnica consente di adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni climatiche, e di ottenere un’efficace protezione contro gli sbalzi di temperatura e il vento.
Per le donne: Le donne straniere di solito vengono giudicate con più tolleranza rispetto alle iraniane. Un foulard di cotone sottile e leggero è l’ideale per coprire il capo, soprattutto nelle stagioni più calde. Vengono tollerate sulle donne straniere camicie larghe che nascondano le forme.
Telefono: Dall'Italia all’Iran: comporre il prefisso internazionale 0098 più il prefisso urbano senza 0 seguito dal numero dell'abbonato.
Verso l’Italia: comporre il prefisso internazionale 0039 più il prefisso urbano con lo 0 seguito dal numero dell’abbonato.
Per l’uso e la copertura dei telefoni cellulari fate riferimento al vostro gestore telefonico.
Acquisto scheda telefonica (sim card Iraniana):
In aeroporto si puo` acquistare una sim card iraniana , a poco prezzo di 5 e 10 euro,dopo ritiro bagagli, con passaporto,
Voltaggio: La corrente elettrica è a 220V AC, come in Italia. Le prese sono di tipo europeo con 2 spinotti rotondi.
Lingue e dialetti
La lingua ufficiale nella Repubblica Islamica dell'Iran è il farsi, ovvero il persiano, che propriamente è il dialetto parlato nella provincia di Fārs: il farsi deriva dall'antico iranico che, a sua volta, deriva direttamente dalla famiglia delle lingue indoeuropee, cui appartiene anche la lingua italiana. Non è assurdo, infatti, pescare nella lingua persiana parole che tradiscano una netta assonanza con l'italiano: la parola "pedar", ad esempio, che corrisponde all'italiano "padre", o la parola "madar" che corrisponde esattamente a "madre".
Il persiano appartiene alle lingue iraniche, che sono tutte di matrice indoeuropea e la sua evoluzione può essere suddivisa in tre fasi:
1. fase antica: antico persiano delle iscrizioni e avestico dell'Avesta
2. fase media: medio persiano, 300 a.C.-900 d.C., distinto in pahlavi partico o pahlavik, e pahlavi sasanide o parsik
3. fase recente: neopersiano o parsi: dal sec.IX ad oggi.
Sono arrivate a noi testimonianze dell'antico iranico già con il libro dell'Avesta, libro sacro degli zoroastriani. Solo in seguito alla dominazione araba e all'incontro con la cultura islamica il farsi ha assunto la grafia araba, affiancata alla normale grafia tuttora usata e sicuramente più agevole (se non altro nella lettura) per gli occidentali.
Accanto al farsi vengono parlate (a volte in maniera esclusiva) altre lingue, per lo più dialetti locali e/o importati, tra cui i principali sono il turco, pienamente compreso e gestito da Turkmeni e Āzāri, l'azero, di origine turca, il curdo, l'arabo e il lūri parlato dai Lur.
Diffuse sono anche le lingue gīlākiī (parlato nel Gīlān) e belūchī (parlato nel Sīstān va Belūchīstān).
Stato e politica
Ordinamento dello stato L’Iran, precedentemente governata dalla dinastia Pahlavi, è diventato una Repubblica Islamica in seguito alla rivoluzione del 1979.
Lo stesso anni è stata introdotta una costituzione che sancisce la subordinazione dello stato al clero sciita e alla guida spirituale (wali-e faghih) che è al suo vertice. Eletta e assistita nei suoi doveri, da un consesso di 86 teologi (il consiglio degli esperti), il wali-e faghih dispone di un grande potere e rimane in carica per otto anni. Il sistema istituzionale iraniano prevede, oltre al Consiglio degli esperti, altri due consigli che partecipano, condizionandolo, al processo legislativo.
Il consiglio dei guardiani della rivoluzione e il Consiglio del discernimento dell'interesse superiore. Il primo, composto da 12 membri (di cui 6 nominati dalla guida spirituale e 6 dal presidente della Corte suprema), ha la funzione giudicare l’operato del parlamento, approvandone o rigettandone le decisioni. Ha inoltre il potere di accogliere o respingere le candidature alla presidenza e al parlamento. Il Consiglio del discernimento dell’interesse superiore, invece, è composto da 35 membri e fu introdotto nel 1988.
Organo consultivo della guida spirituale, ha anche il compito di appianare eventuali conflitti sorti tra il parlamento e il consiglio dei guardiani.
L'Iran riconosce dal 1979, anno della Rivoluzione, la religione islamica come religione di Stato. L'Islam, infatti, importato dagli arabi durante la dominazione del VII secolo, si è presto diffuso tra gli iraniani tanto da diventare la religione più professata.
Attualmente il 98% degli iraniani aderisce al credo islamico suddividendosi tra sciiti (l'89% degli iraniani) e sunniti (solo il 9% degli iraniani, ma la maggioranza indiscussa negli altri Paesi di fede musulmana).
Esistono tuttavia anche in Iran minoranze religiose rispettate dalle genti locali e riconosciute dallo Stato che, in cambio della loro accondiscendenza, elargisce loro concessioni e lascia che a decidere di questioni prettamente morali (che non investano troppo la vita politica) se ne occupino le rispettive autorità religiose.
Legittimate in Iran sono la minoranza cristiana (0,7% della popolazione), quella ebraica (0,3% della popolazione), i seguaci dello zoroastrismo, la più antica religione persiana (0,1% della popolazione), le minoranze sikh e buddista (0,1% della popolazione).
Popolazione
L'Iran è un grande calderone di etnie. Storicamente il Paese è stato segnato dal continuo allargamento e restringimento dei confini dell'elastico Impero Persiano; a ciò si aggiunge la collocazione geografica dell'Iran che, confinando con la penisola araba, la Turchia e l'Asia Centrale, lo rende particolarmente permeabile ai flussi migratori, nomadi e non.
A parte gli immigrati provenienti dall'esterno, l'Iran registra anche al suo stesso interno correnti di genti in continuo spostamento, fenomeno particolarmente rilevante, ad esempio, dopo la Seconda guerra mondiale, in seguito alla Rivoluzione Islamica del '79 e in concomitanza della paurosa guerra tra Iran e Iraq, quando si sono registrati movimenti in massa di rifugiati dalle campagne e dalle montagne verso le grandi città come Tehran. Questo processo di inurbamento fa sì che oggi più del 60% degli iraniani viva nei grossi centri urbani del Paese.
La colorita varietà etnica in Iran si compone innanzitutto dei persiani, che costituiscono circa il 50% dell'intera popolazione, e prosegue con curdi, azeri, luri, beluci, turkmeni e arabi. Non meno importante per capire la composizione della popolazione iraniana sono i gruppi nomadi, circa un milione e mezzo, che si spostano alla perenne ricerca di pascoli verdi per il bestiame. Nonostante la straordinaria composizione della gente che vive in Iran, non ci sono mai stati particolari attriti tra le diverse etnie che riescono a convivere in maniera pacifica.
L'Iran è sicuramente uno dei Paesi dell'area mediorientale con il tasso di alfabetizzazione più elevato: se si considerano tutte le persone di età superiore ai 15 anni che sappiano leggere e scrivere, questo tasso oggi è fissato al 79,4 % (ultimo dato aggiornato dalla CIA al 2003) di cui l'85,6% è composto da uomini e il 73% da donne.
Da questo punto di vista l'Iran offre alle sue donne molte più chance di formazione di quanto non accada in altri Paesi islamici, apparentemente più emancipati.
Appartiene alla cosiddetta Rivoluzione Bianca dello shah Reza Pahlavi, e cioè a quell'insieme di riforme che il monarca avviò a metà Novecento per modernizzare il più velocemente possibile l'Iran, il "movimento per l'alfabetizzazione", che si proponeva di insegnare a tutti a leggere e scrivere.
L'istruzione elementare ha una durata di 5 anni, 3 anni dura l'istruzione media, 4 invece sono gli anni della formazione superiore a cui, eventualmente, si aggiunge l'università.
Naturalmente, un Paese così vasto non può presentare una grande omogeneità al suo interno, neanche sul piano educativo, per cui è naturale che la fetta più grossa della popolazione che abbia ricevuto almeno un'istruzione di base, si concentri più nelle grandi città che nelle zone rurali. Comunque, è significativo che la maggior parte dei bambini iraniani rispettano l'obbligo scolastico nella fascia d'età tra i 6 e gli 11 anni di età (questo anche grazie alla rete di scuole statali gratuite).
Tuttavia oggi anche in Iran si stanno pian piano diffondendo le scuole private, soprattutto di matrice islamica, e la stessa istituzione universitaria fa fatica ad assorbire per intero la crescente domanda dei giovani iraniani che vogliono formarsi in accademia, soprattutto delle donne: attualmente, tra le università, stanno riscuotendo un gran numero di iscritti quelle private con salate tasse di iscrizione, soprattutto quelle che garantiscono un'istruzione il più aperta possibile agli influssi occidentali. un'alternativa alle università pubbliche è, per i più abbienti, quella della "fuga all'estero", presso i college americani o canadesi.
Nessuna sorpresa quando, negli anni Trenta, Reza Pahlavi inaugurò l'Università di Tehran e nessuno mise in discussione il diritto delle donne di prendervi parte al fianco dei coetanei di sesso maschile: le iraniane già da tempo stavano dando prova della loro forza di carattere e determinazione. Gli atenei più prestigiosi sono, oltre all’Università di Teheran (1932), l’Università di Esfahan (1950) e l’Università di Shiraz (1945).