1°g.- domenica 2 febbraio: Italia - Addis Ababa
Partenza dall’Italia per l’Etiopia. Pasti e pernottamento a bordo.
2°g.- lunedì 3 febbraio: Addis Ababa (2300 mt slm) – Lago di Langano (km 200)
Arrivo ad Addis Abeba di prima mattina, disbrigo delle formalità doganali ed incontro con la guida locale. Breve visita della città. Nel pomeriggio trasferimento al Lago Langano uno dei laghi di origine vulcanica formatisi nella grande frattura del continente africano, nella famosa “Rift Valley”.
Questa valle è un fenomeno geologico unico al mondo: un insieme attivo di fosse tettoniche che si estende per più di 3500 km partendo dalla valle del Giordano in Siria per finire in Mozambico, un processo che sta progressivamente tagliando in due il continente africano. Gita in barca. Cena e pernottamento al Sabana Lodge 4* o simile.
*Addis Ababa, capitale dell’Etiopia, il cui nome significa “Nuovo fiore” ha subito negli ultimi anni un grande sviluppo tanta da essere chiamata la capitale dell’Africa. Offre alcune visite interessanti come il Museo Nazionale dove sono conservati importanti reperti e resti fossili di Australopithecus Afarensis fra cui la celebre Lucy, un ominide vissuto nella valle dell’Awash tre milioni e mezzo di anni fa e il Museo Etnografico che accoglie una splendida collezione di strumenti musicali, di croci copte e le stanze con gli arredi dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè.
3°g.- martedì 4 febbraio: Langano – Goba (mt. 740) (km 220)
Dopo la prima colazione partenza per Goba passando dalla regione dei laghi, dove visiteremo il parco di Abiata e Shale, alle montagne, incontrando estese coltivazioni di grano, pascoli e foreste. Un primo giro nel Parco, caratterizzato da immense praterie, dà la possibilità di avvistare antilopi e facoceri. Cena e pernottamento all’hotel Webe Shebele.
4°g.- mercoledì 5 febbraio: Goba
Giornata dedicata alla visita del parco di monti Bale che si trovano a sud est di Addis Abeba. Il parco comprende il massiccio dei monti Bale (punto più alto Tulu Dimto 4377 metri) e la scarpata dove si trova la più bella foresta afro Alpina di Etiopia: la foresta di Harenna.
Il massiccio comprende un immenso altopiano, il Saneti Plateaux, ad un altitudine di 4000 m.
Il parco costituisce un ecosistema particolare e vi si possono ammirare molte specie endemiche tra cui la volpe Etiopica, il Nyala di montagna e molte specie di uccelli. La foresta di Harenna è l’habitat naturale del caffè selvatico. Ritorno a Goba Webe Shebele Hotel
5°g.- giovedì 6 febbraio: Goba - Grotta di Sof Omar (mt 1300 ca) (km 160)
Prima colazione e partenza per la grotta di Sof Omar, che prende il nome da un discepolo del santo sufi Sheik Hussein, veneratissimo in questa regione. il sito è molto particolare ed è stato proposto per essere incluso nel Patrimonio Unesco. Il corso del fiume Web ha scavato, nel corso dei millenni, la roccia calcarea della montagna formando un meraviglioso mondo nascosto. Grotte percorribili a piedi composte da colonne, gallerie, cupole perfette, logge e guglie, portici e spiazzi, che affascinano mente e sguardo del visitatore. Si visita quella che sembra una città incredibile dalle incredibili architetture sotterranee dove visse in preghiera il sufi. La grotta di Sof Omar è la terza per grandezza dell'Africa Orientale e può essere attraversata a piedi per 17 chilometri sino all'uscita. La percorribilità dipende dal livello delle acque del fiume e di solito si aggira sui 5/6 chilometri. Sistemazione al campo. Pensione completa.
6°g.- venerdì 7 febbraio: Sof Omar – Sheik Hussein (mt 1500) (km 145)
Dopo la prima colazione si riprende il percorso verso il santuario di Sheik Hussein. La strada scende e si incontrano le gole del fiume Webe Shebele, questa è la regione abitata dai nomadi somali, situata ai bordi della grande terra dell’Ogaden. Strada facendo incontreremo i pellegrini che spesso tengono in mano il tipico bastone biforcato, giunti per la grande celebrazione del santo sufi. Sistemazione al campo. Pensione completa.
7°g.– sabato 8 febbraio: Sheik Hussein
Prima colazione, visita della tomba e della vecchia moschea (La cupola della tomba viene ornata con drappi colorati e festosi la sera prima della celebrazione).
L’intera giornata è dedicata a seguire le celebrazioni in onore del santo sufi Sheik Hussein (introdusse l’Islam tra le genti Sidamo), il cui nome in linguaggio Arsi viene tradotto con “Essere Supremo”. La figura di quest’uomo che visse tra l’XI ed il XII secolo è intrisa di leggende e nel corso dei secoli i pellegrini etiopi, kenioti e somali che vi giungono da tutta l’Etiopia a piedi, a dorso di mulo o di dromedario o con vari mezzi di fortuna, hanno venerato il santuario posto nel luogo dove egli visse. Ci si reca alla moschea (in tutto il perimetro si va a piedi scalzi), che ha le pareti bianche intonacate da un gesso che i fedeli si spalmano sul viso, e contiene la tomba di Sheik Hussein, della figlia e di tutti i suoi discendenti. Qui c’è un laghetto (lo Zemzem) la cui acqua, anche se decisamente poco pulita, è considerata santa: i fedeli la raccolgono e la bevono per curarsi e a volte si immergono; all’intorno vi è un cimitero e sotto le arcate esterne dimorano molti pellegrini. Alla sera poi molti fedeli si riuniscono ballando al ritmo dei tamburi e del battito delle mani, inneggiando al grande santo. Il sufismo in Etiopia è diffuso e rappresenta un filone
dell’islam mistico molto tollerante verso le altre religioni. Sistemazione al campo. Pensione completa.
8°g.– domenica 9 febbraio: Sheik Hussein – Asebe Teferi (Asba Littoria) (mt 2100) (km 270)
Prima colazione e tempo permettendo possibilità di un’ultima visita alla piazzetta antistante la moschea, per ammirare ancora una volta lo sceicco che conduce le preghiere. Strada facendo si vedono villaggi Oromo e le gole del fiume Webe Shebele. Cena e pernottamento al Kebise Lodge
9°g.– lunedì 10 febbraio: Asebe Teferi – Harar (mt 1885) (km 250)
Prima colazione e partenza in direzione est per la cittadina di Harar, un angolo d’Arabia in terra etiope. Situata nelle regioni orientali dell’entroterra etiopico, isola etnica e linguistica, la quarta città santa dell’Islam porta con sé le influenze della cosmopolita cultura costiera del Corno d’Africa. Visita della città esplorando le stradine che corrono in uno scenario di bianche costruzioni delimitate dalla cerchia ellittica delle mura, con piccole e candide moschee, minuscoli cortili e le due residenze storiche: l’abitazione di Ras Makonnen, divenuto governatore della città quando Menelik II la strappò definitivamente al protettorato egiziano, e la casa di Arthur Rimbaud, restaurata con l’intervento di un’associazione francese. Cena e pernottamento presso l’hotel Ras
10°g.– martedì 11 febbraio: Harar
Con tre moschee che risalgono al X secolo, Harar è stata il centro di un regno indipendente dal X secolo fino al 1886. E’circondata da mura secolari con 5 porte originali, divenute 7 nel 1889 durante il regno di Menelik; nella parte vecchia la maggioranza degli abitanti è di etnia Harari. Molta della vita quotidiana si svolge all’aperto, e passeggiare per le viuzze offre un’esperienza interessante di questo mondo, dove si riscontra una tranquilla disponibilità e simpatia per gli stranieri – si pensi che qui in tempi non lontani i non islamici non potevano neppure mettervi piede! Ci si reca alla casa del poeta francese Rimbaud ed ai mercati, si visita la chiesa ortodossa di Medane Alem, eretta da Menelik II, al cui interno sono conservate molte opere d'arte religiosa, ed il palazzo dove risiedeva. Cena e pernottamento presso l’hotel Ras.
11°g.– mercoledì 12 febbraio: Harar – Dire Dawa
Il viaggio prosegue e nel pomeriggio ci si reca nella città vecchia di Dire Dawa, al mercato di Kefira, che raccoglie persone di diverse etnie, tra cui gli Oromo, quella più popolosa. E’ un mercato dove si vende soprattutto “cat” queste foglie che si masticano lentamente e hanno un effetto leggermente eccitante. Cena e pernottamento
12°g.- giovedì 13 febbraio: Dire Dawa - Awash
La mattina visita della zona della vecchia stazione ferroviaria costruita dai francesi nei primi del novecento. La ferrovia collegava Addis Abeba e Gibuti. Ora una nuova ferrovia offre questo collegamento. Nel pomeriggio partenza per il parco del fume Awash, notte e cena all’Awash Fall lodge
13°g.- venerdì 14 febbraio: Awash - Addis Abeba
Partenza per Addis Abeba, pranzo lungo la strada. Pomeriggio libero. Cena e trs in aeroporto day use al Sabon hotel una camera per 4 pax fino alle 19:30
14°g.- sabato 15 febbraio: arrivo in Italia